Wednesday, January 14, 2009

I don't believe



Piccola considerazione sui bus che vanno ad ateismo.
Alle considerazioni filosofiche fatte sull'argomento, alcuni hanno parlato della scommessa di Pascal, altri di come l'affermazione "Dio non c'è" sia altrettanto dogmatica dell'affermazione "Dio c'è", vorrei aggiungere una questione più legata al principio di reciprocità.
Mentre per un credente diffondere il messaggio "Dio c'è e ti può salvare" è un preciso dovere morale che ha come feedback un miglioramento del rapporto con la propria coscienza e la convinzione di aver fatto quello che gli viene richiesto dal proprio dio, quali vantaggi ottiene l'ateo nel facendo proselitismo e togliendo a chi crede una speranza/illusione? Pensa veramente che un mondo di atei sia un mondo migliore?
Se invece pensa che il problema non sia tanto il singolo credente, ma le religioni che sfruttano la buona fede dei credenti per condizionare le scelte politiche dei governi, penso che sarebbero più efficaci messaggi pubblicitari tipo: "Il Vaticano ha rotto i coglioni" o "Ratzinger fatti i cazzi tuoi".

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